I predatori del nuovo millennio

di Antonio Cimenis, Michele Catanzaro,Davide Caforio

Il cyberbullismo o ciberbullismo indica un tipo di minaccia ripetuta costantemente mediante la rete.

L'ideatore di questo termine fu Bill Belsey. I giuristi anglofoni distinguono di solito tra il cyberbullying, che avviene tra minorenni, e il cyberharassment che avviene tra adulti.

Tuttavia nell'uso corrente cyberbullying viene utilizzato indifferentemente per entrambi. Il cyberbullismo, così come il bullismo, comporta una violazione del codice penale e civile.

Questa forma di violenza può avvenire in vari modi come:
  • Telefonate
  • Messaggi (con o senza immagini)
  • Chat sincrone
  • Social network (per esempio, Facebook)
  • Siti di domande e risposte
  • Siti di giochi online
  • Forum online
In molti casi questi strumenti precedentemente elencati possono essere usati per:
  • pettegolezzi diffusi attraverso messaggi sui cellulari, mail, social network;
  • postare o inoltrare informazioni, immagini o video imbarazzanti;
  • rubare l'identità o costruire profili falsi;
  • insultare o deridere la vittima attraverso messaggi sul cellulare, mail, social network, blog o altri media;
  • minacce fisiche alla vittima attraverso un qualsiasi media.

A questo punto la domanda che bisognerebbe porsi è: come eliminare questo tipo di fenomeno?

I modi potrebbero essere molti, ma la cosa più semplice da fare è quella di creare un maggiore controllo in rete, con l'uso di filtri nelle chat o segnalazioni automatiche non appena si digitano determinate parole.

L'istruzione ha anche un'importante influenza a riguardo, infatti, nelle scuole si dovrebbe parlare molto di più di questi atti di bullismo e bisognerebbe organizzare più manifestazioni in cui si possa discutere sulle soluzioni da adottare in questi casi estremi.

La costante presenza dei genitori è anche fondamentale per non indurre il proprio figlio a commettere tali comportamenti scorretti, che a distanza di tempo, a causa della pressione dei bulli in rete, si possono manifestare anche con il suicidio, come è successo ad una ragazzina di 14 anni, che si è tolta la vita, domenica pomeriggio, 31 gennaio 2016.

La vittima si è lanciata dal tetto dell'ex hotel Palace di Cittadella (Padova). La giovane, aveva manifestato il suo disagio su "Ask.fm", un noto social network basato su domande e risposte, con più di 60 milioni di utenti.

Se sulla chat di Ask.fm la 14enne tentava di sfogarsi, rivelando le sue difficoltà e il suo sentirsi oppressa, c'era chi, tra gli utenti, potrebbe aver spinto la ragazza a quel gesto disperato, attraverso insulti pesanti.

Insomma tutto ciò non deve più verificarsi e la cosa migliore da fare è di pensarci su prima di commettere qualsiasi tipo di errore.