SCUOLE TECNICHE A BRACCETTO CON IL LAVORO.
di Federico Vampo, Paolo Scialpi, Francesco Galeone
Sempre più spesso emerge nella società italiana la tendenza a disprezzare l'operatività ed il progetto del lavoro. Si diffonde l'idea che "una vera cultura per essere tale deve essere inutile".
Il declino dell'Italia ha cause ideologiche, sociali ed economiche.
Negli anni di massimo splendore gli italiani avevano una considerazione positiva dell'industria, della tecnologia, dell'artigianato e dell'agricoltura. I neodiplomati erano certi di conquistare una posizione sociale indipendentemente dalla professione che si doveva svolgere, mentre ora la maggior parte non riesce a trovare un posto nella società e la situazione non cambia per i laureati.
Inevitabilmente si è creta una divisione tra istituti tecnici e licei. C'è, quindi, l'esigenza di cercare un percorso che unisca cultura e professione.
Ma perché questo si avveri bisogna fare i conti con il metodo, è necessario, infatti, migliorare il dialogo fra le due realtà e sfruttare meglio le risorse culturali e tecnologiche delle stesse.
Quindi, un perito dovrebbe essere in grado almeno minimamente di comprendere un dibattito tra filosofi.
Gran parte degli italiani già da tempo viene indirizzata su questa strada da parte degli Istituti del Settore Tecnologico, come l'ITST "ENRICO FERMI" di Francavilla Fontana.
Infine, occorre dire che oggi è necessario recuperare il rapporto tra italiani ed università, anche con forme nuove e diverse da quelle tradizionali, come, ad esempio, quelle proposte dal recente Progetto relativo alle lauree scientifiche.